Acqua in bottiglia: ecco perché dovresti smettere di acquistare quella in plastica
Acqua in bottiglia: meglio plastica o vetro? Ecco i rischi per la salute, l’ambiente e il portafoglio che derivano dall’acqua in bottiglia.
L’acqua in bottiglia è da tempo una scelta popolare per molti consumatori italiani, che la considerano più sicura e più salutare rispetto all’acqua del rubinetto. Tuttavia, recenti studi scientifici hanno sollevato dubbi su questa convinzione, evidenziando potenziali rischi per la salute legati agli imballaggi in plastica.
Questi rischi, sommati ai danni ambientali e ai costi economici legati all’acquisto di bottiglie di plastica, stanno spingendo sempre più persone a rivalutare l’uso dell’acqua in bottiglia.
Scopriamo quindi insieme perché dovresti smettere di acquistare acqua in bottiglia di plastica e preferire soluzioni più sostenibili, a partire dai pericoli legati alla contaminazione fino ai costi economici e ambientali.
Acqua del rubinetto vs acqua in bottiglia
L’acqua in bottiglia, soprattutto se contenuta in confezioni di plastica, può contenere contaminanti nocivi. Uno studio pubblicato su BMJ Global Health ha evidenziato che l’acqua in bottiglia di plastica può essere contaminata da sostanze come ftalati, bisfenolo A (BPA), e altre sostanze chimiche pericolose.
Inoltre, le bottiglie possono contenere microplastiche, minuscoli frammenti di plastica che possono penetrare nell’organismo con conseguenze ancora poco chiare.
È vero che anche l’acqua del rubinetto può contenere sostanze inquinanti, come ad esempio il cloro, il rame o il piombo. Tuttavia, i controlli sull’acqua potabile sono molto rigorosi e i limiti massimi consentiti per ciascuna sostanza sono stabiliti dalla legge. Inoltre, l’impatto ambientale dell’acqua in bottiglia è decisamente superiore rispetto a quello dell’acqua del rubinetto. La produzione di bottiglie in plastica richiede un enorme dispendio di energia e materie prime, e lo smaltimento dei rifiuti plastici rappresenta un grave problema per l’ambiente. L’Italia è tra i maggiori consumatori di acqua in bottiglia al mondo, con una media di 206 litri pro capite all’anno, di cui l’84% in bottiglie di plastica. Questo elevato consumo contribuisce alla produzione di rifiuti plastici difficili da riciclare, creando un impatto ambientale significativo.
Acqua in bottiglia: costi economici e praticità
Acquistare acqua in bottiglia comporta anche dei costi economici elevati. Una famiglia italiana spende mediamente tra i 300 e i 400 euro all’anno per l’acquisto di acqua in bottiglia. Oltre a essere dispendiosa, l’acqua in bottiglia non è pratica: le bottiglie sono ingombranti, difficili da trasportare e devono essere smaltite correttamente per evitare ulteriori danni ambientali.
Come abbiamo visto, quindi, sebbene l’acqua in bottiglia non sia necessariamente pericolosa per la salute, i potenziali rischi legati alla contaminazione da plastica e l’impatto ambientale non indifferente la rendono una scelta poco sostenibile. Considerare alternative come l’acqua del rubinetto, che è soggetta a rigidi controlli di qualità, può rappresentare un’opzione più sicura, economica e rispettosa dell’ambiente.