Tari: è stangata in questa regione italiana | I rincari sono pazzeschi
L’aumento della tassa sui rifiuti preoccupa cittadini e amministrazioni: ma perché la tari è aumentata così tanto? E cosa fare?
Gli abitanti della Puglia si trovano a fronteggiare un considerevole aumento della Tari, la tassa sui rifiuti, che sta generando non poche polemiche.
La situazione è particolarmente critica nel capoluogo, Bari, dove il Consiglio comunale si riunirà presto per discutere la delibera di Giunta con le nuove tariffe, le quali potrebbero aumentare dai 20 ai 50 euro per famiglia.
Ma anche molti Comuni pugliesi stanno affrontando la stessa situazione. Da Bitonto ad Andria, entro il 20 luglio le amministrazioni comunali dovranno definire le tariffe all’interno dei piani economici finanziari. Ma a cosa è dovuto questo importante aumento della Tari?
Aumento Tari: che cosa sta succedendo
La causa principale risiede in una sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato il sistema dei cosiddetti “impianti minimi”, quelli considerati essenziali per la gestione dei rifiuti, a cui veniva applicata una tariffa inferiore rispetto a quella di mercato. Questo ha portato ad un accumulo di debito per la Regione Puglia di circa 60 milioni di euro.
Già lo scorso anno, l’impatto degli aumenti della Tari era stato mitigato da una riduzione della parte fissa della tariffa, legata principalmente agli investimenti e agli ammortamenti delle opere. Tuttavia, gli incrementi più significativi riguardano la parte variabile della tariffa, che dipende dalla quantità di rifiuti conferiti e dai costi di gestione del servizio, con un aumento stimato intorno al 13% per ogni famiglia.
Tari: gli interventi della regione Puglia
Per fronteggiare l’emergenza, la Regione ha quindi stanziato oltre 7,6 milioni di euro per i 39 Comuni che ospitano discariche. Un provvedimento che fornirà alle amministrazioni risorse aggiuntive da impegnare per investimenti nel settore dei rifiuti e dello sviluppo sostenibile, per contenere i costi della Tari e supportare i comuni colpiti dai rincari.
Ager ha inoltre destinato risorse provenienti dal fondo ecotassa ai comuni virtuosi che nel 2023 hanno superato il 65% di raccolta differenziata. Questi fondi sono inclusi nei PEF (Piani Economici Finanziari) dei comuni e mirano a ridurre gli effetti negativi degli aumenti della Tari. Grazie a queste risorse, le amministrazioni locali potranno continuare a promuovere pratiche sostenibili e migliorare la gestione dei rifiuti, offrendo al contempo un po’ di respiro ai cittadini pugliesi colpiti dai rincari.