Controlli sulle partite IVA: se anche tu dichiari questo reddito sei tra i sospettati
Sei titolare di una partita IVA? Fai attenzione a quando dichiari il reddito, potresti attirare i controlli su di te. Ecco cosa sta facendo il fisco in questo periodo e perché.
Quando si inizia a lavorare, si può decidere se essere dipendenti (e quindi lasciare che il proprio datore di lavoro versi regolarmente i nostri contributi all’INPS) oppure essere autonomi e quindi fare tutto da soli o affidarci a un commercialista. Essere un lavoratore autonomo significa dover inaugurare la propria attività e per questo è necessario aprire una partita IVA.
La partita IVA permette di fatturare regolarmente, ma ovviamente tutti i guadagni devono essere dichiarati allo Stato e quindi tassati. La partita IVA si può aprire per praticamente qualsiasi attività autonoma, l’importante è seguire i procedimenti giusti e scegliere il corretto codice ATECO.
I fatturati annuali vanno ovviamente dichiarati quando si compila il 730, ma ultimamente sono scattati diversi controlli da parte delle Agenzia delle Entrate, che si è insospettita quando ha notato certi redditi.
Controllo partite IVA, quando scatta il controllo
Lo scorso 7 febbraio, la Commissione Anagrafe tributaria della Camera ha fornito i dati delle partite IVA che in Italia applicano gli ISA, nonché le rispettive fasce di reddito dichiarate. Gli ISA sono anche dette “pagelle fiscali” e i dati mostrati non sono sembrati solo scoraggianti ma anche sospetti.
Tra oltre due milioni e mezzo di partite IVA analizzate, circa 1 milione (ovvero il 37% più o meno) dichiarava di avere redditi inferiori ai 15.000 euro. Tra questo milione, circa un terzo dei titolari dichiarava di avere addirittura un reddito negativo. Da qui sono scattati i controlli.
Controllo partite IVA, oltre 1 milione di redditi sotto i 15mila euro
Da questa analisi è emerso che nel corso del 2023 sono cessate di esistere circa 2.300 imprese, ma non si trattava di imprese reali, ma fittizie, inaugurate grazie allo stratagemma dell’apri e chiudi e che quindi utilizza false partite IVA. Aprire o chiudere una partita IVA, infatti, è gratuito e non si devono restituire soldi allo Stato se gli importi sono troppo bassi o addirittura sotto lo zero.
Per questo, l’Agenzia delle Entrate ha deciso di fare controlli serrati ai lavoratori autonomi con partita IVA ancora aperta ma che dichiarano un reddito annuale inferiore ai 15.000 euro o addirittura in negativo. Questo ovviamente non significa che tutti siano colpevoli, ma è solo una prevenzione per combattere questo fenomeno. Oltre a questo, ci saranno anche le nuove misure previste dalla nuova Legge di Bilancio.