TFR, richiedilo in anticipo: non aspettare di licenziarti | Stanno facendo tutti così
TFR, se pensi che ti spetti solo a fine rapporto ti sbagli di grosso: ecco tutte le circostanze in cui è possibile richiederlo in anticipo.
Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), noto anche come liquidazione, è un beneficio che spetta esclusivamente ai lavoratori dipendenti.
Si tratta di una sorta di riserva finanziaria accumulata durante il rapporto di lavoro e pagata al momento della cessazione dell’attività lavorativa.
Tuttavia, esistono delle eccezioni e delle modalità attraverso le quali i lavoratori possono accedere anticipatamente a parte di questa somma, al fine di far fronte a esigenze economiche immediate.
Se ti trovi a dover affrontare una spesa improvvisa che rientra nei canoni previsti, perché non usufruire di questa possibilità? Ecco spiegato il procedimento necessario.
Anticipo del TFR, in quali circostanze si può richiedere?
L’anticipo del TFR rappresenta un’opportunità per i lavoratori dipendenti di ottenere una parte della liquidazione accumulata durante il loro impiego presso una determinata azienda. Questo anticipo può essere richiesto solo da dipendenti del settore privato e solo dopo almeno 8 anni di servizio continuativo presso lo stesso datore di lavoro. Tuttavia, non è un diritto garantito a tutti: alcune categorie di lavoratori, come i dipendenti pubblici, non possono richiedere l’anticipo del TFR.
Il processo per ottenere l’anticipo del TFR prevede la presentazione di una richiesta formale al datore di lavoro, in cui è necessario indicare una giusta motivazione. Queste motivazioni possono includere spese sanitarie straordinarie, l’acquisto della prima casa o esigenze legate a congedi parentali o formazione del lavoratore. Tuttavia, esiste un dibattito su se sia necessario specificare una motivazione o se sia sufficiente indicarne una generica, come esigenze economiche personali.
L’alternativa per i dipendenti pubblici: il TFS
Una volta presentata la richiesta, il datore di lavoro può accettare o rifiutare di concedere l’anticipo. Sebbene non esista un obbligo legale per il datore di lavoro di concedere l’anticipo, il rifiuto potrebbe influenzare negativamente il rapporto con i dipendenti e minare la fiducia nei confronti dell’azienda. Per i dipendenti pubblici, esiste un istituto simile chiamato Trattamento di Fine Servizio (TFS), che consente loro di ottenere un anticipo tramite un accordo con una banca o un intermediario finanziario, cedendo il diritto al TFS in cambio di una somma di denaro anticipata.
In ogni caso, l’anticipo del TFR rappresenta una risorsa importante per i lavoratori che affrontano spese improvvise o urgenti e può contribuire a mitigare le difficoltà finanziarie durante la transizione tra un lavoro e l’altro. Tuttavia, è importante comprendere che l’anticipo del TFR non è un diritto assoluto e che il datore di lavoro ha il diritto di valutare ogni richiesta caso per caso, tenendo conto delle esigenze dell’azienda e dei dipendenti.