Italiani residenti all’estero: 1.000€ di multa se non presenti questo documento | Non era mai stato così
Una sorpresa inaspettata per i residenti in paesi esteri: meglio correre ai ripari per evitare le sanzioni previste da questa manovra.
In un’iniziativa senza precedenti, il governo italiano ha introdotto una normativa riguardante gli italiani residenti all’estero.
Dal 1° gennaio 2024, chi trascura l’iscrizione all’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero (AIRE) affronta sanzioni amministrative pecuniarie più severe.
Questa riforma introduce un nuovo regime sanzionatorio per i cittadini italiani residenti all’estero che trascurano l’iscrizione all’AIRE.
La nuova regola ha creato un senso di disagio tra gli italiani all’estero, che si sentono ora costretti a conformarsi a nuove richieste burocratiche. La questione promette di rimanere al centro delle discussioni nel prossimo futuro.
Perché la registrazione all’AIRE è fondamentale
È fondamentale comprendere che l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) è stata istituita nel 1988 e contiene i dati dei cittadini italiani che intendono risiedere all’estero per più di dodici mesi. Gestita dai Comuni basandosi sui dati forniti dalle Rappresentanze consolari, l’AIRE è fondamentale per mantenere un controllo accurato sulla popolazione italiana, sia in patria che all’estero.
È obbligo iscriversi all’AIRE per chi trasferisce la residenza all’estero per oltre 12 mesi e per coloro che risiedono già all’estero, sia per nascita che per successivo acquisto della cittadinanza italiana. Questa registrazione non è solo un diritto, ma anche un dovere del cittadino, fondamentale per usufruire dei servizi consolari e per esercitare diritti cruciali come il voto per corrispondenza in elezioni politiche e referendum. Le sanzioni rafforzate mirano a garantire la corretta adesione dei cittadini italiani residenti all’estero all’AIRE, promuovendo una gestione efficace dell’anagrafe e tutelando i diritti e doveri associati all’appartenenza alla comunità nazionale.
Una collaborazione tra più enti con sanzioni salatissime
Le sanzioni, ora più incisive, variano da 200 euro a 1.000 euro per ciascun anno di mancata iscrizione, raggiungendo un massimo di 5 anni. Tuttavia, esiste la possibilità di ridurre la penalità a un decimo del minimo (20,00 euro) se la comunicazione per ottemperare agli obblighi anagrafici viene effettuata entro novanta giorni dal termine previsto. Questo si applica a condizione che la violazione non sia stata precedentemente accertata e non siano in corso attività amministrative di accertamento di cui l’autore della violazione è a conoscenza. Le modifiche sostanziali coinvolgono la sostituzione dell’articolo 11 della Legge n. 1228 del 24 dicembre 1954 (comma 242) e l’aggiunta dei commi 9-ter e 9-quater all’articolo 6 della Legge n. 470 del 27 ottobre 1988 (comma 243).
L’intero processo di accertamento delle violazioni e l’irrogazione delle sanzioni rimangono di competenza esclusiva dei Comuni. Le Pubbliche Amministrazioni, durante l’esercizio delle loro funzioni, sono tenute a comunicare al Comune di iscrizione anagrafica e all’ufficio consolare competente eventuali elementi rilevanti che indicano la residenza all’estero dei cittadini italiani. Questo è cruciale per garantire l’attuazione di provvedimenti di competenza, inclusi quelli contemplati nell’articolo 11 della legge 24 dicembre 1954, n. 1228. Il Comune, a sua volta, comunica le iscrizioni e cancellazioni d’ufficio effettuate nell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero all’Agenzia delle Entrate per i necessari controlli fiscali.