Conto corrente, stanno iniziando a bloccarli dall’oggi al domani | Diventi povero senza preavviso
È strage di conti correnti: guida pratica al contenimento del rischio di pignoramento, per proteggersi dai creditori.
Il pignoramento del conto corrente è un evento che può colpire i correntisti in modo improvviso e spesso suscita dubbi e preoccupazioni sulla sua legittimità.
I correntisti dovrebbero essere consapevoli dei propri diritti e delle fasi della procedura per affrontare questa situazione complessa in modo informato e consapevole.
In un periodo in cui i creditori si aggrappano a qualsiasi possibilità per recuperare il credito a loro dovuto, mettendo talvolta i debitori in una posizione di estrema difficoltà.
In questo articolo, esploreremo le normative che regolano il pignoramento presso terzi, le fasi della procedura e le implicazioni legali connesse.
Come funziona il pignoramento presso terzi
Il pignoramento presso terzi è una procedura legale che consente a un creditore di acquisire i fondi detenuti da terzi, come banche, datori di lavoro o l’INPS, che sono dovuti al debitore. Tuttavia, affinché questa procedura sia legittima, il creditore deve essere munito di un titolo esecutivo, che può essere una sentenza di condanna, un decreto ingiuntivo non opposto o una cartella esattoriale. Un aspetto fondamentale della procedura è la notifica al debitore, che deve essere effettuata prima che i fondi siano effettivamente pignorati. Questo avviene attraverso un atto di pignoramento presso terzi, che deve essere notificato sia al terzo presso cui avviene il pignoramento (ad esempio, la banca), sia al debitore stesso.
La mancanza di notifica al debitore può rendere l’intera procedura illegittima e soggetta a annullamento tramite ricorso in tribunale. Nel caso di un pignoramento, il debitore potrebbe rendersi conto della situazione solo quando tenta di prelevare denaro e scopre che i fondi sono stati bloccati. In questo contesto, è cruciale che il debitore sia informato della procedura in corso nei suoi confronti. La notifica deve avvenire tramite un ufficiale giudiziario o, nel caso delle cartelle esattoriali, mediante raccomandata.
Pignoramenti, tutte le limitazioni a cui fare attenzione
È importante sottolineare che il pignoramento può influire notevolmente sulle finanze del debitore. Nel caso di pignoramento da parte di un privato, potrebbe essere necessaria un’udienza davanti a un giudice per valutare la correttezza della procedura. Nel caso di pignoramento da parte dell’Agenzia Entrate Riscossione, l’efficacia avviene dopo 60 giorni dalla notifica al debitore, durante i quali il contribuente può decidere di pagare per sbloccare il conto.
Inoltre, le regole per il pignoramento del conto corrente possono variare a seconda delle circostanze. Se il conto contiene una somma maggiore di quella pignorata, il debitore può disporre liberamente degli importi eccedenti. Tuttavia, se il conto contiene meno della somma pignorata, la banca continuerà a bloccare i successivi pagamenti fino al raggiungimento dell’ammontare pignorato. Infine, il pignoramento del conto corrente può comportare regole particolari se lo stipendio o la pensione del debitore sono accreditati su quel conto. In tal caso, ci sono limiti alle somme pignorate, e la banca può trattenere solo una percentuale in base alle normative specifiche.