ISEE, da rifare tutto daccapo o sei rovinato | Stanno sparando fucilate da 25.000€
Rischi e sanzioni per errori nell’Isee: ecco a cosa prestare attenzione e come evitare problemi con le dichiarazioni.
Commettere un errore nella presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu) ai fini Isee può trardursi in un costo molto elevato, potendo persino incorrere in sanzioni penali in determinati casi.
Nonostante la buona fede dell’errore, le conseguenze per un Isee errato sono severe, soprattutto per coloro che dipendono da tale attestazione per accedere a strumenti di sostegno al reddito, come il nuovo Assegno di Inclusione.
Molte famiglie si trovano a utilizzare un Isee errato per richiedere bonus e agevolazioni senza rendersene conto.
Questo spesso accade a causa di una scarsa conoscenza delle normative, ma la legge non concede scuse, e le sanzioni sono inevitabili. Ripassiamole assieme, per evitare di sbagliare in futuro.
Attenzione a ciò che si comunica ai CAF
Il rilascio dell’Isee tramite i CAF non garantisce l’immunità da spiacevoli conseguenze; chi presenta la Dsu è comunque responsabile delle dichiarazioni effettuate. Ecco perché è fondamentale fare molta attenzione durante la compilazione dell’Isee e cercare di evitare errori, anche se qualche sbavatura è sempre possibile. In particolare, le famiglie dovrebbero informarsi sulle regole per la compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica anziché affidarsi ciecamente ai Centri di Assistenza Fiscale, che potrebbero non essere a conoscenza di tutte le informazioni rilevanti. Uno degli errori più comuni riguarda l’indicazione dei componenti del nucleo familiare. Alcune persone potrebbero omettere di dichiarare coloro che, sebbene non vivano sotto lo stesso tetto, dovrebbero essere inclusi.
Un altro errore frequente riguarda l’Isee per i minorenni, in cui genitori non sposati e non conviventi potrebbero indicare solo il genitore residente con il minore, trascurando l’altro genitore. È essenziale comunicare al Caf la situazione familiare completa, evitando omissioni che potrebbero portare a errori. Inoltre, non sempre il genitore non sposato e non convivente deve essere considerato come componente aggregato al nucleo: esistono condizioni specifiche che possono escludere questa figura, come il matrimonio con un’altra persona, avere figli con un partner diverso, o essere obbligati al versamento di assegni per il mantenimento dei figli. Bisogna prestare attenzione anche ai figli maggiorenni non conviventi con i genitori. Dal 2024, anche se hanno un’età superiore ai 26 anni, se il reddito personale non supera determinate soglie e non sono sposati o senza figli, vanno inclusi nel nucleo familiare dei genitori.
Rischi in caso di errore: multe salate e reclusione
Se l’Isee è errato e inferiormente dichiarato, il richiedente potrebbe dover affrontare sanzioni significative, che variano da un minimo di 5.164 euro a un massimo di 25.822 euro. La sanzione erogata non può superare il triplo del beneficio ottenuto. Inoltre, se l’importo percepito grazie all’Isee errato supera i 3.999,96 euro, si potrebbe incorrere in sanzioni penali con il rischio di reclusione da 6 mesi a 3 anni.
Nel caso in cui l’Isee sia stato utilizzato per accedere all’Assegno di Inclusione, si può configurare il reato di percezione indebita, con conseguenze gravi. Se si riconosce di aver commesso errori nella presentazione dell’Isee, è consigliabile rivolgersi immediatamente al Caf e spiegare la situazione. Il professionista incaricato potrà correggere l’errore presentando una nuova Dsu che sostituisce quella precedente. La prudenza e la correttezza nella compilazione dell’Isee sono essenziali per evitare problemi e conseguenze legali indesiderate.