Pensioni, la nuova circolare INPS è un colpo al cuore | Sospese per questi lavoratori
Con una circolare, INPS informa i pensionati di una disposizione inaspettata: ecco chi vedrà la propria pensione sospesa.
L’ennesima mazzata da parte degli enti è arrivata negli scorsi giorni, con una categoria particolarmente sensibile colpita: i pensionati.
Con una recente circolare, l’INPS ha fatto conoscere a questo gruppo le ultime disposizioni in materia di pagamenti.
La notizia ha colto di sorpresa moltissime persone in attesa della pensione di Febbraio, che potrebbero vedere delle sospensioni improvvise.
Le notizie però non finiscono qui: pare che in alcuni casi sarà persino previsto un recupero, da parte dell’INPS, di alcuni degli importi erogati in passato. Ecco cos’è successo.
La notizia che cambia tutto per queste categorie
La normativa vigente in materia di pensioni in Italia prevede specifici casi di incumulabilità tra le pensioni e i redditi da lavoro. Questa regolamentazione si applica in modo particolare alle pensioni Quota 100, Quota 102 e alle pensioni anticipate flessibili. Secondo quanto stabilito, dall’inizio della pensione fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia, non è consentito cumulare la pensione con i redditi derivanti sia da lavoro dipendente che autonomo.
L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) svolge un ruolo cruciale nel garantire che gli utenti siano informati riguardo al regime di incumulabilità. Tale comunicazione avviene al momento della notifica del provvedimento di liquidazione della pensione, in ottemperanza al principio di trasparenza nell’azione amministrativa. I pensionati con Quota 100, Quota 102 o pensione anticipata flessibile devono dichiarare all’INPS eventuali redditi da lavoro, sia dipendente che autonomo, che potrebbero influenzare l’incumulabilità della pensione. Tuttavia, la normativa prevede un’eccezione per i redditi da lavoro autonomo occasionale, purché non superino i 5.000 euro di compensi lordi annui.
Ecco chi si può salvare
Attraverso la circolare INPS del 29 gennaio 2019, n. 11, e la circolare INPS dell’9 agosto 2019, n. 117, l’INPS ha fornito ulteriori chiarimenti in merito. In particolare, ai fini del calcolo del limite dei 5.000 euro lordi, vengono presi in considerazione tutti i redditi annuali derivanti da lavoro autonomo occasionale, compresi quelli riconducibili all’attività svolta nei mesi dell’anno precedente la decorrenza della pensione e/o successivi al compimento dell’età richiesta per la pensione di vecchiaia.
Va sottolineato che in caso di mancato rispetto del regime di non cumulabilità, l’INPS è tenuta a sospendere la pensione e a recuperare le mensilità pagate indebitamente. Questa misura, sebbene possa risultare severa, mira a garantire la corretta applicazione delle norme e a preservare l’equità del sistema previdenziale. È fondamentale che i pensionati interessati comprendano appieno le disposizioni sulla non cumulabilità tra pensioni e redditi da lavoro, evitando potenziali conseguenze negative sulle loro prestazioni previdenziali. La trasparenza nell’informazione e il rispetto delle regole costituiscono elementi chiave per un sistema previdenziale efficace e equo.