Abbassare l’ISEE con i vari escamotage: non farlo più, se ti pizzicano sono 1.500€ di multa e si configura reato penale
Nel vederci rifiutata un’agevolazione potremmo essere tentati di fare carte false. Ma vale davvero la pena rischiare? La pena è carissima.
Viviamo in un’epoca di crisi economica, dove chi affronta situazioni disperate può contare sull’aiuto virtuale delle agevolazioni statali, dei sussidi e dei bonus.
Spesso però, pur non navigando nell’oro, non possiamo usufruire di tali aiuti a causa del nostro ISEE troppo alto.
Per questo motivo molti trovano decisamente allettante l’idea di abbassare artificialmente il proprio ISEE, con metodi ben conosciuti.
Tuttavia, coloro che cercano di ridurre il proprio ISEE si espongono a rischi legali significativi: ecco come la finanza può rintracciare pratiche scorrette, e quali conseguenze si rischiano.
Come si abbassa l’ISEE? Basta un assegno circolare
In primo luogo, è fondamentale comprendere che l’ISEE riflette il livello economico del nucleo familiare, basato sui redditi e sulle giacenze patrimoniali degli ultimi due anni. Un ISEE più basso offre accesso a diversi vantaggi, tra cui agevolazioni fiscali, previdenziali, socio-assistenziali e prestazioni sociali come sussidi di disoccupazione, buoni pasti scolastici e sconti universitari. Il trucco più conosciuto per abbassarne l’importo coinvolge l’assegno circolare, un titolo di credito emesso dalla banca e garantito dalla stessa.
I “furbetti” tentano di manipolare il saldo del proprio conto corrente, uno dei fattori considerati nel calcolo dell’ISEE, chiedendo alla banca di emettere un assegno circolare a favore di un terzo, spesso un parente o un amico fidato. L’importo dell’assegno circolare sottrae fondi dal conto del richiedente, abbassando artificialmente il proprio ISEE. Tuttavia, il trucco non si ferma qui: l’assegno non viene mai consegnato al beneficiario designato. Invece, il richiedente può revocare l’assegno successivamente, chiedendo alla banca di riaccreditare le somme precedentemente stanziate.
Cinque anni di reclusione e una multa salatissima
Questo approccio, sebbene possa sembrare ingegnoso, è illegale e comporta rischi considerevoli. L’emissione dell’assegno circolare, anche se non incassato, è registrata dalla banca e lascia traccia. In caso di indagini fiscali, se il richiedente non può giustificare l’operazione finanziaria e il mancato incasso dell’assegno, potrebbe affrontare gravi conseguenze legali. La legge prevede che il reato di truffa ai danni dello Stato o di altri enti pubblici, secondo l’articolo 640 del codice penale, possa portare a una pena di reclusione da uno a cinque anni e una multa che varia dai 309 ai 1.549 euro.
Cercare di abbassare l’ISEE in modo fraudolento può sembrare allettante, ma è una pratica illegale che può avere conseguenze penali considerevoli. È fondamentale comprendere che le tracce dell’operazione restano all’interno della banca, rendendo il rischio di essere scoperti molto reale. La tentazione di risparmiare potrebbe costare caro: ne vale davvero la pena? L’importanza di agire sempre nel rispetto delle leggi per evitare guai legali è fondamentale.