Mercato libero energia, iniziano le prime stangate per i consumatori | Fanno di tutto per non farti cambiare operatore
Liberalizzazione dell’energia, arrivano i primi problemi: clienti sotto minaccia, prima di muoverti è meglio che ti informi sui tuoi diritti.
Dopo tanti discorsi sulla liberalizzazione del mercato dell’energia, che porterà all’ormai prossima fine del periodo di tutela, sorgono i primi dubbi e timori per i consumatori domestici e le piccole imprese.
Ormai lo sappiamo da mesi: la scadenza del mercato tutelato è prevista per il 10 gennaio per il gas e il 1° luglio per l’elettricità.
Tuttavia, la recente notizia che gli operatori saranno liberi di applicare l’onere di recesso anticipato sta suscitando notevoli preoccupazioni nei consumatori.
Questa decisione sembra andare contro l’essenza stessa del mercato libero, che dovrebbe garantire ai consumatori prezzi più competitivi e la libertà di cambiare operatore in qualsiasi momento. Ecco cosa sta accadendo.
Omissione killer: l’importo della penale non è indicato
L’idea di base della liberalizzazione del mercato energetico è di stimolare la concorrenza tra gli operatori, offrendo ai consumatori la possibilità di scegliere l’offerta più vantaggiosa. Tuttavia, la direttiva dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) 250/2023/R/COM apre la strada all’applicazione di un “onere di recesso anticipato” nei contratti di fornitura di energia elettrica di durata determinata (solitamente 12 o 24 mesi) e con un prezzo fisso per l’energia.
Questa penale rappresenta un costo aggiuntivo che i consumatori dovranno sostenere nel caso in cui decidano di cambiare operatore prima della naturale scadenza del contratto. Il problema principale è che non è stato stabilito un tetto massimo per l’importo di questa penale; viene solo specificato che dovrebbe essere “proporzionato” e non superare la perdita economica subita dall’operatore a seguito del recesso anticipato. Una grave omissione, che sta creando non pochi disagi agli italiani; a tutelarli sono le associazioni dei consumatori, che hanno reagito prontamente a questa decisione.
UNC accusa: il governo favorisce le compagnie
Il Codacons, infatti, ha annunciato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, definendo gli oneri illegittimi, mentre l’Unione Nazionale Consumatori accusa il governo di favoreggiare le compagnie energetiche a discapito delle famiglie, contravvenendo al principio di libera concorrenza e mobilità del consumatore. Ciò solleva dubbi sull’effettiva volontà di costruire un mercato energetico veramente concorrenziale e libero, poiché sembra che gli operatori siano incoraggiati a scoraggiare i cambiamenti tra fornitori.
L’unico obbligo imposto agli operatori è quello di segnalare chiaramente e in modo comprensibile la presenza di questa clausola nei contratti. Prima di stipulare qualsiasi contratto di fornitura di energia, è fondamentale leggere attentamente i dettagli e verificare la presenza di clausole come l'”onere di recesso anticipato” e gli importi ad esso associati. Solo attraverso una conoscenza completa e consapevole delle condizioni contrattuali sarà possibile evitare spiacevoli sorprese e prendere decisioni informate in un mercato che, al momento, sembra mettere a rischio la fiducia dei consumatori.