Partite IVA, cambia tutto: vogliono tornare a spennarti come una volta | A fine dicembre finisce la pacchia
Cattive notizie per i possessori di partita IVA: nuove leggi previste dalla manovra per il 2024, non si torna indietro.
Con l’approvazione imminente della nuova Manovra, i titolari di partita IVA in Italia si preparano a un cambiamento significativo nel regime fiscale per il prossimo anno.
La flat tax incrementale, introdotta con la scorsa Legge di Bilancio, sta per giungere al termine, lasciando spazio al ritorno alle regole ordinarie di tassazione degli incrementi di reddito registrati nel corso del 2023.
Per questo motivo è logico presumere che, con la fine della flat tax incrementale, il panorama fiscale per le partite IVA nel 2023 subirà un cambiamento sostanziale.
La scelta tra l’applicazione della tassazione agevolata o l’assoggettamento completo all’IRPEF sarà una decisione cruciale per i titolari di partita IVA, che dovranno valutare attentamente quale opzione sia più conveniente per la propria situazione finanziaria.
Flat Tax in scadenza: addio dal 31 dicembre
Una delle principali novità che verranno introdotte nel 2024 riguarda la rimozione della possibilità di optare per il regime agevolato del 15%, che rappresentava un vantaggio significativo per i contribuenti nel corso del periodo d’imposta 2023. Questo regime consentiva ai titolari di partita IVA di applicare una tassazione agevolata del 15% su un importo massimo di 40.000 euro di base imponibile, con l’aggiunta di una franchigia del 5% sulla differenza registrata rispetto al triennio precedente. Tuttavia, questa agevolazione avrà una durata limitata, in scadenza il 31 dicembre 2023, senza previsioni di possibili proroghe.
La legge n. 197/2022 stabiliva chiaramente le condizioni di accesso alla misura, specificando che solo i contribuenti persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni avrebbero potuto beneficiare di questa tassazione agevolata nel corso dell’anno. Il conto complessivo previsto per l’Erario dalla Legge di Bilancio 2023 ammonta a 810 milioni di euro, ma la scelta di aderire o meno al regime agevolato spetterà ai singoli titolari di partita IVA. Questi dovranno valutare attentamente la convenienza dell’applicazione della flat tax sugli incrementi di reddito, considerando la temporaneità dell’agevolazione fiscale.
E per i dipendenti? La detassazione rimane ancora un sogno
L’opzione di scegliere tra l’applicazione della flat tax e l’assoggettamento della totalità dei redditi prodotti all’IRPEF conferisce ai contribuenti una flessibilità notevole. Nella maggior parte dei casi, l’applicazione della flat tax comporterà un risparmio di imposte significativo, rendendo ipotizzabile che molti titolari di partita IVA opteranno per questa soluzione nella dichiarazione dei redditi 2024.
È interessante notare che la flat tax incrementale era stata oggetto di discussione anche per i dipendenti. Tuttavia, le complessità nell’attuazione di una tassazione agevolata generalizzata hanno portato alla messa in cantina di questo progetto. Al suo posto, è stata introdotta la detassazione di tredicesima e premi di produttività, anche se l’applicazione di queste misure è stata rinviata a data da destinarsi.