Agenzia delle Entrate, ecco il trucco per annullare una cartella esattoriale | Solo gli avvocati lo sanno
Non è necessario essere avvocati per sapere come annullare una cartella esattoriale: ecco cosa fare per non pagare l’Agenzia delle Entrate.
L’Agenzia delle Entrate è un organo dipendente dal Ministero dell’economia e delle finanze che svolge le funzioni relative ad accertamenti e controlli fiscali e alla gestione dei tributi.
La cartella esattoriale, invece, è uno strumento attraverso il quale l’Agenzia delle Entrate recupera i crediti dai contribuenti.
Quando a casa arriva una cartella esattoriale, dunque, i consumatori tremano. Eppure c’è un metodo per capire se quanto notificato dall’Agenzia delle Entrate è esatto e, in caso contrario, è possibile annullare il procedimento.
Cartella esattoriale, come annullarla
L’Agenzia delle Entrate invia una cartella esattoriale ai contribuenti che vantano un debito nei confronti di una istituzione pubblica. Spesso accade che quanto notificato corrisponda alla realtà dei fatti, mentre in altri casi l’Agenzia delle Entrate può commettere un errore di calcolo. Quando si ricevono delle cartelle esattoriale che richiedono delle somme ingenti, quindi, è sempre bene controllare e poi iniziare la pratica per l’annullamento della stessa.
Ma come fare? Niente paura! Molti immaginano che l’annullamento di una cartella esattoriale richieda necessariamente l’intervento di un organo giudiziario e, consapevoli dei costi che tale pratica può richiedere, si procede con il pagamento, seppur ingiusto. Invece una cartella esattoriale può essere annullata anche senza l’aiuto di un legale, in modo molto semplice e immediato. Ecco quali sono le situazioni in cui è possibile attuare tale pratica in maniera autonoma.
Come annullare una cartella esattoriale
Ci sono diverse strade che un consumatore può percorrere. In caso di richiesta di sgravio in autotutela della cartella, il contribuente chiede all’ente nei confronti dei quali risulta creditore, di correggere l’errore fatto. In questo caso, l’istanza va presentata all’ente pubblico titolare del credito verso il contribuente che, se riconosce il proprio errore, lo correggerà tramite sgravio, cioè verrà emesso un provvedimento di annullamento del tributo. Tale procedura può essere messa in atto sia per uno sgravio totale che parziale e, alla fine di questo procedimento, il contribuente viene rimborsato nel caso in cui abbia già versato delle somme.
Un’altra strada che l’utente può percorrere è quella della richiesta di sospensione della cartella esattoriale. L’istanza va inoltrata entro 60 giorni dalla notifica della cartella esattoria all’Agenzia delle Entrate e mira ad ottenere una sospensione della procedura di riscossione per far sì che l’ente creditore possa verificare la situazione. Tale richiesta può essere inoltrata online o con un apposito modello presso uno sportello di Agenzia delle Entrate con tutta la documentazione necessaria.