Superbonus edilizio, il 2024 parte malissimo: addio al 110% | Chi ha i lavori in sospeso è fregato, non l’hanno detto prima
Il Ministero dell’Economia ha decretato che il Superbonus 110% scomparirà dal 2024: a rischio più di 20.000 cantieri.
Cattive notizie per i fruitori: il Superbonus 110%, che ha rappresentato un importante incentivo per la riqualificazione energetica e sismica degli edifici, non ha ottenuto la mini proroga sperata per i condomini.
Il confronto tra Forza Italia e il Ministero dell’Economia è stato frenato dalle preoccupazioni riguardo al suo impatto sui conti pubblici.
Tuttavia, la partita potrebbe non essere conclusa, con il Milleproroghe e proposte specifiche ancora in gioco.
Vediamo assieme tutte le ultime novità relative al Superbonus 110%, per capire cosa possiamo aspettarci per il futuro.
Peso eccessivo sul debito pubblico: si cerca un’alternativa
Il ministro Giancarlo Giorgetti ha definito il Superbonus 110% come “radioattivo” per i conti pubblici, evidenziando la delicatezza della questione. Mentre la mini proroga è stata esclusa dalla manovra, si discute ancora di possibili alternative, come il “Sal straordinario” al 31 dicembre. L’opzione del “Sal straordinario” consentirebbe ai condomini di consegnare la documentazione entro il 12 gennaio per recuperare il 110% sulle spese sostenute nel 2023, aggirando le restrizioni legate allo stato di avanzamento lavori.
Questa soluzione potrebbe risolvere alcuni problemi, ma la questione finanziaria rimane un punto cruciale. Il vicepremier Antonio Tajani di Forza Italia propone un rinvio di tre mesi per i cantieri che hanno raggiunto almeno il 70% di avanzamento. Tuttavia, il Ministero dell’Economia è cauto, consapevole che una proroga potrebbe aumentare ulteriormente il debito pubblico, stimato da Giorgetti a oltre 100 miliardi di euro entro la fine dell’anno.
Col fermo definitivo a rischio 25.000 cantieri
L’associazione Cna sottolinea che senza una proroga limitata nel tempo e circoscritta ai condomini in fase di completamento dei lavori, circa 25.000 cantieri potrebbero rimanere incompleti, con gravi conseguenze per imprese e famiglie e la prospettiva di numerosi contenziosi legali. Nonostante le tensioni attuali, il Superbonus 110% è destinato a subire cambiamenti significativi dal primo gennaio. L’agevolazione scenderà al 70%, con benefici limitati ai condomini, escludendo i lavori per le villette. Nel 2025, l’incentivo diminuirà ulteriormente al 65%, mentre il 110% sopravviverà nelle zone del cratere sismico.
Nel 2024, l’ecobonus per i condomini prevede uno sgravio del 70% per una spesa massima di 40.000 euro per l’isolamento termico delle parti comuni. La detrazione al 50% per la sostituzione di serramenti e infissi, schermature solari o caldaie a biomassa rimarrà valida fino a una spesa di 60.000 euro. Il Superbonus 110% sta affrontando una fase di transizione, e mentre le sfide finanziarie continuano, l’attenzione si sposta verso nuove prospettive per l’incentivo nel prossimo anno.