Guillermo Mariotto, nel suo passato si nasconde un calvario | Violenza e discriminazione come pane quotidiano
Botte, inseguimenti e discriminazione: Mariotto racconta la sua difficile storia personale in un’intervista; salvo per miracolo.
Guillermo Mariotto, rinomato stilista e giudice di “Ballando con le Stelle”, ha scolpito una carriera artistica straordinaria, distinguendosi per la sua maestria nel mondo della moda e dell’intrattenimento televisivo.
Tuttavia, dietro il glamour delle passerelle e delle luci televisive, si nasconde un capitolo doloroso nella vita di Mariotto, recentemente rivelato in un’intervista toccante.
Questo talentuoso creativo ha condiviso esperienze di bullismo e discriminazione legate alla sua omosessualità durante l’infanzia, aprendo uno sguardo intimo su una parte nascosta della sua storia.
Il suo racconto si evolve da una brillante carriera nel mondo della moda e dello spettacolo a momenti di sofferenza, rivelando il lato umano di un’icona della moda che ha avuto il coraggio di sfidare e superare le avversità.
Un recente incidente ha riportato a galla ricordi dolorosi
Guillermo Mariotto, celebre stilista e giudice di “Ballando con le Stelle”, ha recentemente condiviso apertamente le difficoltà affrontate durante la sua infanzia, quando fu vittima di bullismo a causa della sua omosessualità. La notizia del tragico suicidio di un ragazzo di 13 anni a Palermo ha riportato alla mente di Mariotto le sue proprie esperienze, aprendo una finestra dolorosa su un passato segnato dalla discriminazione.
Il designer, noto per la sua personalità carismatica, ha rivelato di essere stato costretto a difendersi fisicamente in situazioni di bullismo, affrontando direttamente il capo del gruppo in un campo di calcio. Questo confronto, seppur tumultuoso, lo ha trasformato in uno degli “intoccabili”, dimostrando la sua volontà di non piegarsi alle ingiustizie subite. Mariotto sottolinea l’importanza di partire dall’educazione e dalla famiglia per combattere l’ignoranza e la crudeltà, affermando che il silenzio di chi osserva passivamente è complice indiretto.
La nonna materna come figura di riferimento
L’esteta stilista riflette sulla sua omosessualità evidente già all’epoca, attribuendo parte del bullismo alle sue scelte di stile. Mariotto rivela di essere stato oggetto di violenze fisiche regolari, esperienze che lo hanno spinto a sviluppare una velocità e una capacità di fuga notevoli: “Mi aspettavano sotto casa, se sono sempre andato bene nell’atletica è perché ho imparato a scattare e scappare“.
L’influenza della sua famiglia si è rivelata contrastante. Mentre la nonna materna, Leonor, rappresentava un baluardo di sostegno e saggezza, il fratello e alcuni membri della famiglia esprimevano giudizi negativi. Mariotto ha seguito il consiglio illuminato della nonna, lasciando il suo luogo di nascita per cercare rifugio in California, un’area che per lui rappresentava un’oasi di libertà. Qui si è laureato in disegno industriale al College of Arts, segnando il capitolo della sua rinascita personale e professionale che lo ha portato fino in Italia.