Fabio Fazio in Rai, ribaltone clamoroso: ‘Mi vuole Salvini’ | Cosa sta succedendo
Dichiarazioni sconvolgenti da parte del conduttore televisivo: si è ribaltata la situazione, Fazio prende parola e confonde tutti.
Ora parla lui: Fabio Fazio non ha mai fatto segreto di voler raccontare i retroscena dietro al suo abbandono in Rai, ma la verità lascia a bocca aperta.
Il suo saluto all’emittente che lo ha visto nascere e crescere come conduttore, negli scorsi mesi, ha sconvolto non poche persone.
C’è chi lo ha persino definito come l’inizio di un esodo di nomi e volti scambiati tra un’emittente e l’altra alla pari di calciatori.
Oggi Fazio torna a parlare di quanto è accaduto, senza censure, su una piattaforma elitaria, ma soprattutto lo fa sconvolgendo tutti e coinvolgendo Matteo Salvini nella sua lotta personale.
Tutto fuorché disperato: ora parla lui
Fazio è tornato a discutere del suo rapporto con la Rai e della sua uscita dall’azienda in un’intervista per il podcast “Muschio Selvaggio”, condotto da Fedez e Davide Marra, in arte Mr. Marra, tornato in onda il 23 Ottobre. Fazio rappresenta un’ospite d’eccezione, a cui è stato concesso il giusto spazio per parlare di sé e di quanto accaduto. Il palcoscenico è quantomai congeniale, soprattutto considerando il difficile rapporto tra Fedez e Rai.
Dopo aver parlato degli ottimi risultati raggiunti dalla nuova edizione di “Che Tempo Che Fa”, tornata in onda su Nove con un ottimo 10% di share, il conduttore ha avuto modo di parlare del suo presunto licenziamento dalla Rai: “È chiaro che quando stai 40 anni in un posto è come una casa e quando ti dicono che l’affitto non si rinnova, un po’ di spaesamento c’è. Le motivazioni solide le avevo avute negli anni precedenti, c’erano molti post di Salvini che mi riguardavano… ma sono sicuro che lui mi voleva, sono sicuro di questa cosa, voleva me e Fedez a tutti i costi e Saviano pure“.
La direzione attuale della TV italiana lo avvilisce
Proprio in merito a Roberto Saviano, e al suo “Insider” escluso dalla programmazione, Fazio si è dichiarato molto contrariato, definendola una scelta politica compiuta solo per il nome che stava dietro al lavoro dei tanti e all’inchiesta compiuta: “Roberto è uno dei più grandi intellettuali contemporanei, uno scrittore protetto dallo stato che non può andare sulla tv di stato, è un paradosso… ed è assurdo rinunciare al suo valore”.
Molta sfiducia da parte di Fazio anche nei confronti dell’attuale panorama televisivo: “L’idea della televisione come momento collettivo è residuale ed è quello semmai l’obiettivo grande che dovrebbe svolgere la tv pubblica: ritrovare momenti in cui il pubblico generalista si possa riconoscere proprio in chiave di unità“, ha dichiarato. “Però è un lavoro grande, che implica un cambiamento radicale, e secondo me non è più pensabile”.