“Tagliato i capelli e fatta a pezzi”: Vladimir Luxuria, sfregio pesantissimo | Brividi a fior di pelle
Dopo anni di silenzio l’attivista racconta una parte di sé che è stata cruciale per renderla la persona che è oggi: impossibile non piangere.
Un’icona distrutta dal rancore: Vladimir Luxuria parla di sé e lo fa con un tono che appare quasi sconfitto e disilluso.
Cos’è accaduto all’attivista per i diritti LGBTQ+? Vladimir è un personaggio molto apprezzato, anche grazie alle numerose apparizioni televisive, ma anche la sua vita è stata costellata di episodi negativi.
La sua semplice esistenza è stata frequentemente derisa e messa in dubbio sia da persone di una certa levatura che dai semplici tabloid.
Lei però non si è arresa, nonostante tutto il dolore. Di cui ha parlato a lungo in una recente intervista…
L’intervento televisivo le ha permesso di aprirsi
Lo scenario in cui Vladimir ha deciso di raccontare questa parte di sé è il salotto di Caterina Balivo in Rai, “La Volta Buona”. Nel corso dell’intervista, le due donne si sono confrontate su vari argomenti, tra cui la storia personale di Luxuria: un racconto non sempre semplice.
Il contesto, ovviamente, fa tutto, e Vladimir ne è sempre stata cosciente: dagli assalti quando era ancora un ragazzo e veniva deriso per il solo portare i capelli lunghi, al rapporto difficile coi genitori, colpevoli solo di essere cresciuti in un contesto culturale diverso e più chiuso, oggi l’età le permette di parlare di questi episodi senza provare rancore ma solo tanta serenità. C’è però quel racconto veramente difficile, quello del momento di realizzazione…
Un gesto estremo l’ha portata ad essere chi è oggi
E così, nel corso del suo intervento a “La Volta Buona”, Vladimir ha riportato un aneddoto che risale alla sua infanzia, e che lei ritiene fondamentale per il suo percorso: riguarda un regalo da parte della nonna a sua sorella. “Ho provato a deglutire la femminilità che avevo, ma quando lo facevo diventavo una persona peggiore, buia, triste, soprattutto invidiosa nei confronti delle donne. Mi sono resa conto che dovevo fare una scelta il giorno in cui mia nonna regalò una bambola a mia sorella, una di quelle bambole alte, belle, bionde… a me regalarono i soldatini Io a giocare la guerra…”, ha spiegato a Caterina Balivo.
“Per invidia tagliai i capelli a quella bambola e la feci a pezzi”, ha poi continuato. “Quando vidi mia sorella piangere capii che se continuavo a reprimermi non solo avrei sofferto io, ma avrei fatto soffrire anche le persone attorno a me. Da quel momento ho deciso di essere vera di non fingere, di non travestirmi da quel maschietto che non sentivo di essere… e ho scelto coraggio”. Il racconto di Vladimir è stato accolto da un applauso scrosciante.