“Sepolti con le nostre famiglie”: Alfonso Signorini, il messaggio è strappalacrime | Purtroppo è tutto vero
Una dichiarazione dura da accettare: il noto conduttore ha dovuto affrontare un concetto molto complicato, lo ha fatto con delicatezza.
Alfonso Signorini è ormai uno dei conduttori di punta di Mediaset, celebre soprattutto per aver preso le redini di uno dei reality più visto di sempre: il Grande Fratello.
Dopo la conduzione di alcune edizioni del Grande Fratello Vip, Signorini quest’anno si è imbarcato in una avventura relativamente nuova: la guida di una versione leggermente modificata del medesimo reality.
Infatti, quest’anno sono stati diversi i cambiamenti in Mediaset: nello specifico, per il Grande Fratello, le direttive sono state sul focus del programma, che sarebbe dovuto essere soprattutto sulle storie delle persone nella Casa di Cinecittà.
Una delle novità più grandi, forse, è stata proprio la reintroduzione di persone non vip all’interno della Casa, dopo qualche anno in cui questo non avveniva, in convivenza, per altro, con vip di un certo calibro, come Fiordaliso o Beatrice Lubzzi. In questi giorni, però, la leggerezza dei contenuti è stata intaccata da un principio davvero profondo che si è dovuto affrontare pubblicamente.
Signorini, una riflessione fondamentale
In questi giorni, il noto conduttore Mediaset ha pubblicato un post che non è passato affatto inosservato, visto i suoi contenuti piuttosto forti.
Alcuni temi sono stati affrontati con la profondità che meritano, e il web si è scatenato nei commenti con le parole di moltissimi utenti sotto al video.
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Il post del conduttore
“Tra 100 anni saremo tutti sepolti con le nostre famiglie e i nostri amici, degli estranei vivranno nelle nostre case, per le quali abbiamo lavorato così duramente per costruire, e qualcun altro possederà tutto ciò che abbiamo oggi, la maggior parte dei nostri beni verrà ceduta o gettata via e distrutta, inclusa l’auto su cui abbiamo speso la nostra fortuna, e che probabilmente verrà rottamata, i nostri discendenti non sapranno quasi nulla di noi e non si ricorderanno di noi, e sì, quanti di noi sanno chi era il padre del loro nonno”: questo parte del contenuto del video, in cui le scritte troneggiano di fronte a paesaggi meravigliosi.
“Dopo la nostra morte, saremo ricordati ancora per qualche anno, poi saremo solo un ritratto appeso al muro di qualcuno e qualche decennio dopo la nostra storia, le nostre foto, e le nostre azioni scompariranno nel nulla.”, prosegue così, “Non saremo nemmeno ricordi; il più grande rimpianto che le persone hanno alla fine della propria vita nel letto in ospedale è di non aver vissuto abbastanza, rimandando sempre tutto”.