Elisa, la confessione è raccapricciante: “Un sacco di botte tutti i giorni” | La cantante massacrata così
La straziante confessione della cantante sembra uscita da un film dell’orrore: ecco l’incubo che per lei è diventato quotidianità.
Non è mai facile gestire la confessione di una violenza, non quando arriva da qualcuno a noi vicino, ma neppure quando a parlarne è una figura di spicco, conosciuta da tutti.
In questo caso, a rivelare una verità tenuta nascosta troppo a lungo è Elisa Toffoli, meglio conosciuta semplicemente col suo nome di battesimo, Elisa.
L’artista pluripremiata, conosciuta sia in Italia che all’estero per la sua splendida voce in grado di emozionare in qualsiasi lingua, ha parlato pubblicamente della violenza di cui è stata vittima per molto tempo.
L’aggravante, però, è nei dettagli: più da vicino si osserva la situazione da lei dettagliata e più diventa difficile trattenere i brividi.
Un’artista dalle origini umili, la storia della sua rivalsa
Oggi Elisa è indubbiamente uno di quei nomi che sono diventati una certezza, ma non è sempre stato così. La cantante, cresciuta tra varie città del Friuli, non è nata in una famiglia benestante: all’età di tredici anni scriveva le sue prime canzoni mentre aiutava la madre nel lavoro di parrucchiera, e la gavetta per lei è durata anni.
L’incontro con Fiorello prima e con Caterina Caselli poi le hanno portato fortuna e l’hanno aiutata ad esporsi, facendola uscire dal guscio di timidezza che l’ha resa mira di vessazioni e bullismo quando era ancora molto piccola. Infatti gli episodi da lei riportati l’hanno vista protagonista quando era soltanto una bambina delle elementari…
Dal lungo tormento è nata la sua forza straordinaria
“Mi bullizzavano praticamente tutti i giorni, prendevo un sacco di botte da due gemellini. Erano terribili”, con queste parole la cantante ha ricordato il triste episodio vissuto nell’infanzia, senza risparmiarsi sui più macabri particolari: “Mi aspettavano nella vietta dove non c’era nessuno e mi davano un sacco di botte sugli stinchi, praticamente tutti i giorni. Arrivavo a casa in lacrime.”
Nonostante da allora siano passati molti anni, e pur considerando la sua posizione di donna affermata artisticamente e nel privato, Elisa ha voluto raccontare questo aneddoto nella speranza di incoraggiare chi, come lei, “è sensibile e vive nel proprio mondo, emotivo, pacifico“. La sua speranza è che, come nel suo caso, la musica e l’arte possano aiutare i più sfortunati a crescere: “Ho iniziato a fare musica molto presto e per me era più facile esprimermi così piuttosto che parlare. Racconto la mia esperienza per aiutare tutti coloro che sono vittime di bullismo, le fragilità possono diventare punti di forza.”