“Ci sta lasciando…”: Maurizio Mattioli, l’annuncio è dei più tristi | Lacrime a non finire
La perdita è dura da mandar giù: ciò che ha coinvolto Maurizio Mattioli ha sconvolto tutti, la tristezza non avrò mai fine.
Sappiamo che Maurizio Mattioli è un attore e doppiatore che più volte ha cavalcato l’onda del successo: sempre coerente con se stesso, i suoi ruoli hanno spesso rispecchiato la sua persona.
Il ruolo che gli ha aperto le porte a un pubblico ampissimo e intergenerazionale è stato probabilmente quello che ha avuto nella celebre serie televisiva italiana I Cesaroni, che ha appassionato tutto il paese narrando la storia di una famiglia della Garbatella – un caratteristico quartiere di Roma.
Mattioli interpretava Augusto Cesaroni, un membro della famiglia amato da tanti. Non solo: Mattioli recitò anche nel Rugantino e Un paio d’ali a teatro, e si lanciò nell’avventura del doppiaggio di lungometraggi animati come Z la formica e La gang del bosco.
Ultimamente l’ottimismo e la positività innati in Mattioli sono stati fortemente intaccati da un tremendo avvenimento che lo ha scosso da vicino.
Mattioli: “Stanno morendo…”
Maurizio Mattioli ha pubblicato un post sui social network, in particolare su Instagram, in cui ha ripreso una riflessione di una persona anonima con cui, evidentemente, concorda in pieno.
Il tema è quello delle generazioni più grandi rispetto a quelle nuove: si parla di valori perduti, sacrifici e una vita difficile.
Mattioli e la vecchia generazione
“CI STA LASCIANDO LA GENERAZIONE DI FERRO, PER FARE POSTO ALLA GENERAZIONE DI CRISTALLO”: questo è il titolo della riflessione, che lascia intendere più di quanto pensiamo a una prima lettura ciò che Mattioli intende condividere.
“Era la generazione che, senza aver mai studiato, ha educato i suoi figli”, prosegue così, “Quella che, nonostante la mancanza di tutto, non ha mai permesso che mancasse l’indispensabile in casa. La generazione che ai figli ha insegnato i valori, a cominciare dall’Amore e dal Rispetto” prosegue con le parole arrangiate sul foglio digitale come fossero dei versi. “Sta morendo la generazione che ci ha insegnato a vivere senza paura”, è scritto nei penultimi versi, “Sta morendo la generazione che ci ha dato la vita”: è evidente il giudizio implicito verso le nuove generazioni “di cristallo”. Non si tratta nemmeno di un pensiero così nuovo: già in precedenza si parlò della generazione “snowflake” (fiocco di neve), a indicarne la fragilità, per contrapposizione con le precedenti che erano, secondo un giudizio condiviso da molti, più “resistenti”.