Renato Zero, la strenua battaglia contro la malattia | Gesto da pelle d’oca
Renato Zero fa un gesto che fa venire davvero la pelle d’oca. La strenua battaglia contro la malattia. Ecco cos’ha detto l’artista…
Uno dei simboli della musica italiana, apprezzato e seguitissimo in tutto lo stivale, è il maestoso Renato Zero, all’anagrafe Renato Fiacchini. Nato nel 1950, è spesso considerato il David Bowie italiano, grazie alla sua capacità trasformistica e al suo stile sempre volutamente sopra le righe.
Inoltre, altrettanto eclettico è la sua opera artistica. Partendo dallo spettacolare glam-rock degli anni ’70, ha poi coltivato delle sonorità più pop ampliando i suoi orizzonti musicali. Al suo fianco ci sono da sempre i suoi ‘sorcini’, lo zoccolo duro dei suoi fan.
I testi delle sue canzoni possono essere estremamente leggeri e ironici, oppure avere un’intensità e una profondità abissali. Non è un artista che conosce mezzi termini. Alcuni dei suoi pezzi sono entrati di diritto nella storia della musica italiana “Triangolo,” “Mi vendo,” e “La favola mia”.
Inoltre è anche un fantastico performer, infatti le sue esibizioni sono molto apprezzate dal pubblico per la spettacolarità e la teatralità. Il suo aver precorso i tempi, sempre e comunque, ha fatto sì che l’artista ispirasse più di una generazione di persone, diventando una vera e propria icona glam.
Adesso l’artista decide di parlare del dramma della malattia. Il gesto fa venire veramente la pelle d’oca. Ecco cos’è successo a Renato Zero.
Renato Zero e il racconto della malattia: messaggio toccante
Renato Zero ha pubblicato un toccante video messaggio sui social network, in cui invita le persone a donare al Policlinico Gemelli per finanziare la ricerca pelle malattie pediatriche, un gesto che fa venire davvero la pelle d’oca. Soprattutto vista la profondità del messaggio e le parole toccanti scelte dall’artista.
Nel suo invito a donare, il cantante ricorda quanto sia importante per tutti l’investimento nel futuro e quanto sia fondamentale per la ricerca avere dei finanziamenti. Dunque, invita tutti a donare il loro 5×1000 all’ospedale. Inoltre, nella capture del video scrive: “Non fermare la speranza, sostieni la ricerca. Aggiungo: la vita è il miglior investimento. Renato Zero”.
Renato Zero e il tenero ricordo del padre
Renato Zero e suo padre erano davvero molto legati. Il padre era commissario di polizia, un uomo amorevole e onesto che ha sempre sostenuto il figlio.
Infatti, il cantante ha raccontato: “Mio padre era un poliziotto. Abitavamo in un grande condominio di periferia, alla Montagnola, con 163 famiglie di poliziotti. Io uscivo di casa in jeans e camicia, con i trucchi e i costumi in una borsa, e mi cambiavo negli androni. Nel primo il boa di struzzo, nel secondo la stivalata, nel terzo gli strass. I colleghi di papà mi puntavano. Finivo regolarmente al commissariato di Campo Marzio, dove lui lavorava. Lo apostrofavano: ‘Non ti vergogni ad avere un figlio così?’. Ma lui non si è vergognato mai. Mi veniva a prendere: ‘Renatì, nnamo a casa’.