Sabrina Paravicini racconta la sua lunga lotta contro il cancro: le parole dell’attrice fanno male al cuore.
Attrice, regista e sceneggiatrice, Sabrina Paravicini è diventata popolare grazie al ruolo di Jessica nella celebre serie tv Un medico in famiglia.
Apprezzata e stimata nell’ambiente, ha ricevuto una terribile notizia nel 2019: aveva un cancro maligno al seno.
Da quel momento la sua vita è cambiata e Sabrina Paravicini ha iniziato la sua lunga battaglia contro il tumore, raccontando sui social tutto quello che le è accaduto.
Originaria di Morbegno, classe 1970, Sabrina Paravicini è stata tra il 1998 e il 2004 tra le protagoniste della serie tv Un medico in famiglia. Ha poi lavorato nella miniserie televisiva Amanti e segreti, e si è anche occupata della regia e della sceneggiatura. Ad una carriera sfavillante e promettente, però, ha fatto da contraltare un gravissimo problema di salute che ha costretto la Paravicini ad un lungo stop forzato. Il 5 febbraio del 2019 le è stato diagnosticato un tumore maligno al seno. “All’inizio ero molto preoccupata. Poi ho parlato con altre persone che stavano seguendo la stessa cura e ho cambiato prospettiva”, ha spiegato lei in una intervista per Il Giorno.
Così l’attrice si è sottoposta ad un lungo percorso di chemioterapia durante il quale il figlio Nino, affetto da sindrome di Asperger, le è stato accanto ed è stato fondamentale per la sua guarigione. “Ha alleggerito tantissimo la pressione della cura con la sua leggerezza e grazia nell’affrontare la vita”, ha raccontato lei, che dopo un anno e mezzo di chemioterapia è riuscita a guarire. Ad oggi, la Paravicini ha riportato la sua storia nel libro Fin qui tutto bene, e ha voluto mandare un messaggio forte e chiaro a chi, come lei, sta combattendo una dura battaglia.
“Negli anni spesso mi chiedevo: ‘Ma se dovessero dirmi che ho un tumore cosa farei?’. Mi davo sempre la stessa risposta, che sarei partita, che avrei fatto la valigia e me ne sarei andata a vivere da qualche parte in riva al mare – ha spiegato lei – .La verità è che si resta. Si resta esattamente dove si è, ma non per debolezza, paura o ripiego. Si resta a fare i conti con la malattia, con le cure, davanti a un cancro non si scappa più, l’istinto di fuggire è l’ultima cosa”.
“Si resta per combattere, per prendersi cura di se stessi. Sono rimasta qui – ha continuato Sabrina Paravicini – .Esattamente dov’ero. È così che si combatte, guardando in faccia la malattia, forse cercandone il senso, con un po’ di paura, a volte con un po’ di rabbia, ma senza fuggire”.