Lutto Maurizio Mattioli, l’ultimo saluto del grande attore: “Fai buon viaggio” | Un mare di lacrime
Maurizio Mattioli, l’addio è straziante: ci ha lasciato uno dei migliori. Ecco cosa è successo.
Classe 1950, romano doc, Maurizio Mattioli è uno degli attori simbolo della commedia all’italiana.
Verace, contraddistinto da quell’accento romano tipico di chi è nato, cresciuto ed ama profondamente la Capitale, Mattioli ha lavorato con registi come Marco Vicario, Pierfrancesco Pingitore, Carlo Vanzina o Neri Parenti.
Protagonista di pellicole per il piccolo e grande schermo, è stato anche protagonista di spettacoli teatrali.
Maurizio Mattioli, il doloroso addio
Attore, doppiatore e comico, Maurizio Mattioli ha interpretato nel corso della sua carriera circa novanta film per il grande schermo calandosi spesso nel ruolo del romano di periferia, rozzo e cialtrone. Appassionato di musica, nel 2010 ha inciso anche un cd dal titolo “Un po’ Roma e un po’ no”, che comprende 13 canzoni, alcune delle quali tratte dallo spettacolo “Rugantino”. Tifosissimo della Roma, non ha mai fatto mistero della sua fede calcistica, trovandosi spesso a scontrarsi – seppur in modo bonario e civile – con i tifosi della Lazio.
Tra questi l’ex calciatore e dirigente sportivo Vincenzo D’amico, al quale Maurizio Mattioli ha voluto dare anche sui social l’ultimo saluto dopo la notizia della sua morte. “Ciao Vincenzino, la tua eleganza nel saper giocare procedeva di pari passo con la tua educazione e con la tua sportività e competenza , quando si parlava della Roma o della Lazio (il tuo grande amore) – ha scritto su Instagram Mattioli, allegando uno scatto del caro amico scomparso – . Nelle nostre discussioni animate ma sempre spiritose sul filo della correttezza e dell’ironia il rispetto reciproco superava qualsiasi rivalità. Mi mancherai sicuramente fai un buon viaggio”.
Chi era Vincenzo D’Amico
Classe 1954, originario di Latina, Vincenzo D’Amico è stato un dirigente sportivo, allenatore di calcio e calciatore italiano, noto soprattutto tra i tifosi della Lazio con cui ha vinto nel 1974 uno scudetto. Bandiera della squadra della capitale, è stato uno dei centrocampisti più forti della storia del calcio italiano e ha indossato, oltre alla maglia celeste, anche quella del Torino e della Ternana.
Ritiratosi dai campi di calcio, è stato dirigente sportivo e commentatore. Nel 1999 è passato in Rai per partecipare a trasmissioni come Stadio Sprint, La grande giostra del gol, 90esimo minuto e Maxinho do Brazil. Nel maggio del 2023 ha scoperto di essere malato di cancro e nel luglio dello stesso anno è morto. La sua scomparsa è stata annunciata con dolore da tantissimi esponenti del calcio nostrano e personaggi dello spettacolo che hanno avuto l’onore e il piacere di conoscerlo.