Claudio Bisio ci prova per la prima volta: l’attore non lo aveva mai fatto prima di qualche giorno fa. Ecco cosa è successo.
Attore e conduttore televisivo originario di Novi Ligure, Claudio Bisio ha vissuto a Milano dove ha conseguito il diploma presso la Civica scuola d’arte drammatica del Piccolo Teatro.
Il suo debutto sul piccolo schermo è avvenuto negli anni Ottanta, con la partecipazione al programma Zanzibar, e da quel momento ha iniziato a farsi strada nel mondo dello spettacolo.
Dividendosi tra cinema, teatro e televisione, Bisio si è anche affermato come uno dei conduttori più carismatici di sempre. Ma c’è una cosa che non aveva ancora fatto e la sua prima volta è stata in grande stile.
Più volte candidato al Nastro d’argento, al David di Donatello e al Ciak d’oro, Claudio Bisio si è fatto apprezzare dal grande pubblico non solo per il suo umorismo, ma anche per il grande talento nella recitazione. Spesso protagonista di commedie all’italiana, Bisio ha dimostrato di essere in grado di calarsi anche nei panni di personaggi drammatici con una certa credibilità e profondità d’animo. Da sempre attore ed interprete, Claudio non si era mai cimentato con la regia e la sua prima volta è avvenuta con il film tratto dall’omonimo libro di Fabio Bartolomei, L’ultima volta che siamo stati bambini.
Claudio Bisio ha aperto il Giffoni Film Festival 2023 proprio con il suo primo lungometraggio da regista per un film che lo ha visto lavorare al fianco di attori giovanissimi per una prima prova davvero difficile. Accanto a Bisio, nel duplice ruolo anche di regista, ci sono gli attori Alessio Di Domenicantonio, già visto in Pinocchio, Vincenzo Sebastiani, appena visto in Un Matrimonio Mostruoso, Carlotta De Leonardis, tra i protagonisti di L’Arminuta, Lorenzo Mcgovern Zaini, nel cast della miniserie Fiori sopra l’inferno, Marianna Fontana e Antonello Fassari.
La storia del primo film da regista di Claudio Bisio è ambienta a Roma, nel 1943, durante il secondo conflitto mondiale. Quattro bambini giocano alla guerra mentre attorno esplodono le bombe della guerra vera: sono Italo, figlio del ricco Federale, Cosimo che ha il papà al confino e una fame atavica, Vanda che è orfana e credente, e Riccardo che viene da un’agiata famiglia ebrea.
Nonostante le diversità di ceto sociale, i quattro diventano grandissimi amici tanto che, quando il 16 ottobre il ragazzino ebreo viene portato via dai tedeschi insieme ad oltre mille persone del Ghetto, i tre amici decidono di onorare il “patto di sputo” e partono in segreto per convincere i tedeschi a liberare il loro amico.