Giovanni Allevi, l’annuncio è struggente: “Il mio corpo purtroppo non…” | Lacrime a fiumi
La commovente dichiarazione del compositore postata sui social: “Una vita appesa a un filo, ma ho scoperto la gratitudine”.
Ha commosso tutti, Giovanni Allevi, in un video pubblicato sui social dove aggiorna i fan sul proprio stato di salute e racconta la sua esperienza con la malattia che l’ha colpito.
Allevi, originario di Ascoli Piceno, è uno dei più famosi compositori e pianisti contemporanei. Con il suo stile inconfondibile e unendo un’energia moderna alla tradizione del pianoforte, Allevi è adorato anche dalle masse e da coloro che sono meno interessati alla musica classica.
Dall’animo poetico e dall’iconica massa di ricci neri, per i suoi sforzi Allevi ha ricevuto numerose onorificenze, tra cui il cavalierato all’Ordine del Merito della Repubblica Italiana; un titolo che condivide con numerosi artisti e personaggi della storia italiana, come il fumettista Jacovitti o il calciatore Roberto Baggio.
Purtroppo, però, la vita di Allevi non è stata tutta rose e fiori. Ne ha parlato lui stesso, e in più occasioni.
La rara malattia arrivata all’improvviso
Nel Giugno dell’anno scorso, infatti, il compositore ha raccontato di essere affetto da mieloma multiplo, una forma di tumore ematico che colpisce soprattutto le persone oltre i 50 anni, traguardo che Allevi ha superato solo da qualche anno, e che danneggia il sistema immunitario.
La malattia ha ovviamente costretto Allevi al ricovero e all’allontanamento dal lavoro, ma non per questo il compositore ha smesso di aggiornare i fan, cercando sempre di trovare bellezza e poesia in ogni situazione. Nel video postato, parla del suo rapporto con delle figure fondamentali nella sua guarigione.
“Portate avanti una missione importantissima”
Rivolgendosi agli infermieri che nel corso dell’ultimo anno si stanno prendendo cura di lui, Allevi ha dichiarato: “Sono venuto da voi spaesato, impaurito che la mia vita fosse appesa a un filo dopo aver fatto la scoperta che il mio corpo purtroppo non è eterno. Eppure voi mi avete accolto amorevolmente, e allora si è sviluppato nel mio cuore un profondo senso di riconoscenza nei vostri confronti. E così accadeva che ogni volta che entrava dalla porta un’infermiera o un infermiere per portarmi un farmaco o un antidolorifico, io vi ponessi una domanda per me importantissima: ma ti rendi conto che mi stai salvando la vita?”
Conscio del peso delle sue parole, il compositore prosegue: “Dopo una piccola perplessità iniziale, ecco arrivare una risposta dall’umiltà disarmante: io faccio solo un piccolo pezzetto. Eh no, dicevo, quel piccolo pezzetto, unito a un altro pezzetto, a un altro pezzetto, ti salva la vita. Insomma, che lo vogliate o no, portate avanti una missione importantissima e noi pazienti ve ne siamo profondamente grati.“.