Alfonso Signorini e la confessione a sorpresa sul postino: “Che emozione…” | È venuto tutto a galla
Alfonso Signorini si apre finalmente al pubblico: la rivelazione è scioccante e commovente, nessuno se lo aspettava.
Abbiamo imparato ad amare la compagnia di Alfonso Signorini soprattutto grazie alla sua conduzione del reality Mediaset Il Grande Fratello, che ha guidato nelle edizioni più recenti.
La sua schiettezza e i suoi modi hanno conquistato il pubblico della rete privata, eppure Signorini ha ancora molto da svelare visto le sue ultime rivelazioni che ha trasmesso attraverso il social Instagram in un video.
Visto il suo legame ormai consolidato con la cultura pop, Signorini si è sentito in dovere di commentare alcune notizie di costume, in particolare parlando di una delle tracce dell’esame scritto di maturità di quest’anno.
Noto è che le tracce in questione spesso rispecchiano il momento storico della nazione e del mondo, in quanto vengono selezionati argomenti che riguardano l’attualità e un sentimento collettivo che riguarda tutti e tutte. Signorini ha trovato particolarmente interessante la traccia sul valore dell’attesa, un valore che nel mondo contemporaneo è stato soppiantato da altri.
Le riflessioni di Alfonso
“Aldilà del valore intrinseco dell’attesa, che per quanto mi riguarda mi dà addirittura più emozione del traguardo“, spiega Alfonso, “mi vengono in mente attese che appartengono alla nostra gioventù”. Signorini inizia una riflessione nostalgica riguardante le attese del passato, oggi ormai non più necessarie, ad esempio l’attesa delle cartoline.
“Vi ricordate l’attesa delle cartoline o l’attesa delle lettere, quando tu spiavi l’arrivo del postino”, dice Signorini sognante, rivolgendosi a tu per tu a un pubblico di follower della sua età. “Oppure l’attesa delle fotografie“, sottolinea, portando a galla ricordi di quando si portavano le foto a sviluppare e si doveva aspettare l’esito.
Ore passate ad aspettare
Dopo essere sceso nei meandri dei suoi ricordi, Signorini sembra non volerne più uscire. Racconta, ancora con un fare nostalgico, le eterne attese dal medico per avere delle ricette, che la mamma lo mandava a prendere. “L’attesa del giovedì quando arrivava il Topolino in edicola”, dice ancora, entusiasta.
Conclude dicendo “è belle aspettare, a me piace, perché ti educa, non tanto al traguardo quanto al suo raggiungimento”. C’è senza dubbio una certa misura di saggezza nelle parole del conduttore, seppure bisogna considerare tutti i vantaggi che la mancanza di attesa porta. In particolare l’episodio del dottore è da rivedere in chiave di una eventuale urgenza: se un paziente ha bisogno di una medicina, oggi è possibile ottenere molte ricette digitalmente.