Selvaggia Lucarelli: angoscia e sgomento per la giornalista | Immagini atroci, il sangue è ovunque
Momenti di pura angoscia e terrore per Selvaggia Lucarelli. Le immagini sono impressionati e si vede del sangue ovunque.
Selvaggia Lucarelli è una delle penne italiane più taglienti e criticate del panorama giornalistico italiano. O amata o odiata, alla giornalista non interessa piacere a tutti.
Lei ha vissuto un momento di grande angoscia nel corso di un recente viaggio fatto con il suo fidanzato Lorenzo Biagiarelli.
L’esperienza è stata terribile e ha creato molti problemi sia alla giornalista che al suo compagno. Tanto che hanno deciso di raccontare a tutti quello che è successo.
Le immagini mostrate al pubblico sono veramente atroci e ovunque si può vedere del sangue. Nessuno si aspettava di dover vedere questo.
L’angosciosa vicenda che ha coinvolto Selvaggia Lucarelli
Nella città di Guilin, in Cina, Selvaggia Lucarelli e Lorenzo Biagiarelli erano andati al mercato. Lì vengono venduti animali vivi in condizioni davvero inquietanti. La giornalista ha visto i corpi di cani e gatti dilaniati dai macellai.
La donna ha raccontato: “Me lo sogno ancora la notte. Come vi avevo promesso nelle storie eccomi qui a parlarvi del wet market di Guilin. I wet market -grazie al Coronavirus ormai lo sappiamo- sono i mercati ‘umidi’, ovvero quelli con i pavimenti bagnati in cui si vendono verdure, frutta, carne e animali vivi. Compresi cani, gatti, animali selvatici”. Sono mercati che esistono in diversi paesi sia in oriente che in Sud America e in Cina sono controllati direttamente dal governo. Non è difficile comprendere perché siano nati e proliferati: soprattutto nelle zone rurali della Cina il reperimento del cibo dalla fine della Rivoluzione culturale era difficile, il commercio di animali selvatici aiutava. Lo stesso valeva per quelli domestici (i gatti li mangiavamo anche noi durante guerre e carestie).
Il racconto è terrificante
Selvaggia Lucarelli ha poi proseguito con il suo racconto: “Inoltre gli impianti di refrigerazione non esistevano e gli animali andavano trasportati vivi e comprati per essere consumati al momento. Poi la Sars e il Covid, che sarebbe partito da un wet market a Wuhan. Il resto è storia e neppure passata, visto che la Cina è alle prese con una gigantesca ondata e io, infatti, mi ritrovo col Covid. Ad oggi in Cina c’è il divieto di commerci di animali selvatici. Dal nostro primo viaggio in Cina molto è cambiato. Per noi sembra una cosa scontata, ma qui parliamo di abitudini radicate e di una cultura millenaria: i cinesi mangiano tutto. Sono i più grandi onnivori del pianeta. Per questo sono anche tra i più capaci al mondo nel campo della gastronomia.
Spero aboliscano il consumo di carne di cane e gatto. In Italia macelliamo 700 MILIONI DI ANIMALI L’ANNO. Gasiamo e trituriamo pulcini, spariamo in testa a maiali, agnelli, mucche, decapitiamo polli, tacchini, anatre. Animali che vivono pochi mesi in lager, senza vedere luce. E che possono provocare epidemie, come lì”. Ha poi concluso dicendo: “Quello che avete visto nel servizio di Report è la prassi, non un’eccezione. Per cui non mi piace quello che ho visto, ma mi piace ancor meno quello che non vedo ed esiste lo stesso. Qui. Nel mio paese. Nel pezzo di mondo che crediamo migliore e invece fa solo le cose in maniera più pulita. Cioè più sporca”.