Raoul Bova, tremenda notizia giunta all’alba | Ormai non c’è più niente da fare
Terribile notizia per Raoul Bova arrivata da pochissime ore. Infatti, sembra non ci sia più niente da fare per risollevare la situazione…
Raoul Bova è considerata sicuramente uno dei sex symbol italiani con il suo sorriso magnetico e i suo bellissimi occhi azzurri. Il suo aspetto fisico è stata sicuramente la sua fortunata.
Sulla sua recitazione, l’attore ha detto: “Tecnicamente sono un disastro, ma ci ho sempre messo il cuore. La verità viene prima della recitazione”.
In merito al suo primo provino per Tomb Raider ha detto: “Sentivo la pressione e sbagliai tutte le battute, così presero Gerard Butler al posto mio. Anni dopo, sul set di The Tourist, Angelina Jolie (protagonista del film, ndr) mi confessò di aver fatto il tifo per me… magari, se avessi superato il provino, sarei ancora a Hollywood. Ma sono contentissimo di com’è andata”.
All’alba di oggi è arrivata una notizia davvero terribile per Raul Bova. Sembra infatti che per l’attore non ci sia più niente da fare.
Notizia tremenda per Raul Bova
Raul Bova ha totalizzato degli ascolti davvero bassi durante il prime time di sabato 10 giugno 2023. A rivelarlo è il sito online Gossip e Tv che riporta le percentuali del lavoro. Infatti, il suo film “Sei Mai Stata sulla Luna?” in onda su Rai 1 è stato visto da solamente 1.492.000 spettatori raggiungendo il 8.3% di share
Campione in assoluto di ascolti è stato Canale 5 con la finale di Champions League Manchester City – Inter. Gli spettatori coinvolti sono stati 8.869.000 con il 45.6% di share.
Raul Bova raccoglie il testimonial di Terence Hill
Raul Bova ha preso il posto dell’amatissimo Terrence Hill nella fiction Don Matteo, interpretando il nuovo prete della parrocchia, ovvero Don Massimo.
L’attore ha raccontato il suo rapporto con la fede: “Sono nato in una famiglia cattolica, battezzato, comunicato e cresimato. Ero anche un lupetto, facevo lo scout. Poi la scelta dei ruoli che interpreto non è mai casuale. Volevo assolutamente la parte di san Francesco e ringrazio il produttore Pietro Valsecchi che mi accontentò. Era un momento in cui vedevo le contraddizioni della Chiesa, gli scandali. Mi sentivo insomma in crisi nella ricerca di una mia spiritualità. Il santo di Assisi è il ribelle che ha messo in discussione il sistema. Ha predicato la povertà, la rinuncia del superfluo in vista dell’essenziale. Quando Papa Francesco ha scelto quel nome, l’ho interpretato come un segno: sapevo che prima o poi ci saremmo incontrati. Sì, nella vita ho conosciuto preti che mi hanno lasciato traccia della loro visione, ma io ho sempre cercato di trovare la mia. Sono un ribelle in senso positivo. C’è poi il don Massimo della serie, sacerdote che sta a contatto con i problemi della gente. E qui dico grazie a Luca Bernabei, che mi ha offerto un altro tassello per la mia ricerca interiore”.