Maria Grazia Cucinotta manda a tutti un messaggio strappalacrime. Ecco l’ardua battaglia contro il tumore. Vediamo cos’è successo…
Maria Grazia Cucinotta è un’attrice molto impegnata dal punto di vista sociale. Infatti, da anni si fa portatrice di alcune iniziative molto importanti, come il teatro nelle carceri.
Come l’attrice napoletana ha raccontato: “Collaboro dal 2013 con l’associazione Per Ananke realizzo spettacoli negli istituti penitenziari femminili, dal 2020 anche all’esterno con le stesse donne con cui ho lavorato in carcere e nel reparto transgender”.
Infatti, Maria Grazia Cucinotta ha sottolineato: “l teatro è un mezzo importante di inclusione sociale e lavorativa, perché fronteggia l’isolamento e fornisce competenze utili a sostenere il rientro nel mondo del lavoro. Questi dieci anni di teatro nelle carceri sono la prova tangibile che la cultura è uno strumento di emancipazione, in grado di abbattere lo stigma sociale legato alla detenzione, subito dalle donne più degli uomini. Per noi è quindi un’occasione di riscatto dentro e fuori le mura carcerarie”.
Adesso arriva un messaggio davvero strappalacrime sui social network che racconta dell’ardua battaglia contro il tumore. Ecco cos’ha detto Maria Grazia Cucinotta.
Maria Grazia Cucinotta ha preso parte a uno spettacolo di beneficenza per raccogliere soldi per la ricerca sui tumori.
Su Instagram ha scritto: “Ieri al Teatro Brancaccio uno spettacolo per festeggiare i 100 anni di istituzione del nucleo di polizia economica finanziaria della guardia di finanza di Roma. Presentato dal Col. T.ST Ruis ospiti il mentalista Andrea Paris Maurizio Batista e i Los Locos. Il ricavato è stato devoluto all’Associazione Aurora Tomaselli per la ricerca dei tumori”.
Maria Grazia Cucinotta non è nuova all’impegno per la lotta contro il cancro. Infatti, si è sempre spesa per questa causa con diverse attività di beneficenza. Su questo ha sempre sottolineato: “Che dobbiamo sforzarci e fare i controlli. Corriamo dalla mattina alla sera tra casa e lavoro, così dimentichiamo di prenderci cura di noi stesse o facciamo finta di niente, per paura o presunzione. E invece, dobbiamo farci aiutare dai medici. Tutto ciò serve a far capire che nessuno è invincibile: questo male purtroppo è democratico, non si sa mai come quando e perché colpisce, e la sua incidenza spaventosa, anche se si guarisce più di 25 anni fa”
Tuttavia, non può fare a meno di notare delle differenze abbastanza importanti tra nord e sud. Come ha fatto notare: “Sopravviviamo al Sud grazie al grande cuore delle persone, ma siamo molto penalizzati dalla politica: medici bravi lavorano in condizioni davvero precarie, ammalati già afflitti dalla neoplasia devono affrontare anche il disagio del viaggio per i trattamenti sanitari fuori regione. Ma tutto ciò incide negativamente nel percorso di guarigione: dire che chi nasce nel Meridione è serie b non è lamentela ma un dato di fatto. Anche per questo è importante la carovana della salute di Komen, nelle carceri e nei centri abitati dove non c’è possibilità di fare i controlli”.