L’attore romano si sfoga in un lungo post su Instagram, parlando nel dettaglio dei peggiori incontri della sua vita.
Non la da a bere a nessuno, Carlo Verdone, che in un recente post pubblicato sul suo profilo Instagram regala ai fan un’estesa riflessione sulle amicizie passate e finite.
A questo genere di riflessioni e sfoghi i fan e follower del celebre attore romano non sono nuovi: basta scorrere il suo profilo per trovare, tra una foto scattata su un set e alcuni scorci della sua amata città natale, Roma, dei post di accompagnamento alle foto dove Verdone si abbandona ad estesi excursus, informativi o di carattere personale.
Che Verdone fosse una persona di una certa cultura e preparazione non è certo una novità: figlio del docente universitario Mario Verdone, studente del liceo classico e laureato all’università La Sapienza, nonostante il taglio comico dei personaggi che l’hanno reso celebre l’attore è sempre stato impegnato nell’esplorazione del carattere umano e ha all’attivo decine di candidature ai più prestigiosi premi del panorama cinematografico.
Questa volta, però, la riflessione di Carlo Verdone ha tratti di uno sfogo personale, che lo colpisce da vicino: riguarda “la persona peggiore che abbia mai conosciuto“.
In una foto che lo ritrae con l’amico Fulvio Abbate, autore contemporaneo, l’attore spiega i retroscena delle sue mattinate tipo, dipingendo un quadro modesto e comune. I due, infatti, si incontrano spesso al bar per due chiacchiere da amici.
Gli argomenti sono tra i più disparati, dice Verdone, dal cinema alle auto, dal calcio agli amici che non ci sono più; chi per un motivo, e chi per un altro. Verdone ha ammesso che una delle conversazioni più recenti li avrebbe portati a riflettere sul significato dell’amicizia e sugli elementi che possono raffreddare le relazioni affettive.
La conclusione del filosofeggiare dell’attore lo ha portato a definire la categoria dell’ingrato come il tipo peggiore di persona che si possa conoscere, un’ingratitudine nata dalla negazione di benefici e favori fatte a persone di cui, per educazione o disinteresse, Carlo Verdone non fa i nomi.
Il post si conclude con un aneddoto su alcuni astanti del bar che lo hanno avvicinato per informarlo di avergli “lasciato la colazione al bar”… dove la colazione era quella dei due sconosciuti, a carico di Verdone. Autoironia e malinconia si mescolano ancora una volta in una realtà a cui Verdone ci ha abituati anche sul grande schermo.